Alcune letture sul problema della corruzione istituzionale e degli interessi nel mercato della salute.
http://www.trialsjournal.com/content/pdf/1745-6215-11-37.pdf
L’articolo riguarda i contenuti spesso parziali e poco attendibili relativi alla valutazione di farmaci nei reportage. Manipolazioni di dati sono stati rilevati nelle cure riguardanti la depressione, gli stati maniaco-depressivi, schizofrenia, ansia, mancanza di concentrazione, Alzheimer, emicrania, malattie cardiovascolari, ulcera, incontinenza, dermatite, diabete mellito di tipo 2, tiroide, sintomi della menopausa, vari tipi di cancro (ovaia, melanoma), vari tipi di infezioni (HIV, influenza ed epatite B). Da parte delle multinazionali del farmaco e di alcune agenzie di stampa c’è stato inoltre il tentativo di super-stimare l’efficacia di alcuni farmaci e di sottovalutarne i rischi.
I risultati di ricerche vengono pubblicati al 50% e spesso con notevole ritardo. Vengono inoltre pubblicizzati in modo positivo i risultati negativi. Se poi si fa riferimento a sperimentazioni, si scopre ad esempio che l’invenzione del forcipe avvenuta nel 17.mo secolo e che provocò la morte di molte donne e neonati, fu tenuta segreta per tre generazioni.
Dati relativi all’uso di antidepressivi sono stati gonfiati cosi’ come sono state diffuse informazioni positive sull’uso pedriatico della “Paroxetine” e cancellati quelli negativi. Dati riguardanti la “Quetiapine” nella cura della schizofrenia ponevano in evidenza la perdita di peso da parte dei pazienti. In verità il farmaco provocava l’eccesso di peso.
In conclusione, l’uso distorto delle indicazioni può causare , di conseguenza, prescrizioni inadeguate di farmaci. I tentativi compiuti per arginare questo malcostume non hanno prodotto risultati soddisfacenti. Per risolvere il problema, occorre una legislazione adeguata.
