CocaCola

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Un articolo del dott. Giovanni Peronato sulla Coca Cola.

Coca-Cola EXPO 2015

Lo sbiancamento di una coscienza sporca era tecnica usata già in tempi lontani, si parlava allora di sepolcri imbiancati. Oggi il lessico si è aggiornato e si parla di withewashing, un processo molto usato dalle multinazionali , per modificare in positivo la propria immagine di fronte ad un pubblico a volte critico critico, come ci ha ricordato un articolo di Adriano Cattaneo.

(http://www.saluteinternazionale.info/2013/12/bianco-che-piu-bianco-non-si-puo/)

Un recentissimo esempio di withewashing è il Padiglione della Coca-Cola per l’Expo 2015 di Milano.
(http://www.expo2015.org/it/presentato-il-padiglione-coca-cola–riciclabile-e-rinnovabile )
L’opera sarà donata al Comune al termine dell’esposizione ed avrà una seconda vita come spazio dedicato alle attività fisiche a beneficio della comunità locale.
Giuseppe Sala, AD di Expo 2015, ha dichiarato che “Il Padiglione descrive la cornice in cui l’azienda racconterà il proprio modello di sostenibilità, basato sulla promozione di stili di vita attivi e un’alimentazione equilibrata, l’innovazione di prodotto e delle confezioni e la protezione dell’ambiente.”
Gli ha fatto eco Kim Alexander, General Manager Coca-Cola per Expo, che ha aggiunto “ il Padiglione rappresenta la ricerca di un equilibrio fra il bisogno di cibo dell’uomo e le risorse disponibili: Coca-Cola ha da sempre lavorato per creare comunità più forti, in salute e attive e per la tutela ambientale, anche grazie al modello di cooperazione fra istituzioni, imprese private e società civile”.

Fermiamoci un attimo a riflettere: una bottiglietta di Coca-Cola da 250 ml. contiene 27 grammi di zucchero, 2 grammi in più rispetto ai 25 consigliati dall’OMS, una lattina da 330 ml ne contiene ben 33 grammi come mostra un video molto efficace apparso su Youtube. (http://www.youtube.com/watch?v=DgDWl4kytA0)

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha annunciato nel marzo scorso di voler cambiare le linee guida sulla quantità di zucchero da consumare ogni giorno. Si passerebbe così dal 10% attuale (considerato rispetto al totale fabbisogno calorico) al 5%. Queste linee guida sono parte dell’impegno dell’Oms all’interno del Global Action Plan for NCDs 2013-2020 per aumentare l’attenzione sul diabete e sull’obesità e ridurre del 25% il carico di nascite premature dovute alle malattie non trasmissibili entro il 2025.
(http://www.who.int/mediacentre/news/releases/2015/sugar-guideline/en/)

Basta quindi una Coca-Cola per superare i limiti consigliati, il semel in die è già troppo.
In una imbarazzante intervista del 2013 un giornalista della BBC chiede quanto zucchero c’è nella storica bevanda e il presidente della Coca Cola Europe James Quincey deve ammettere a malincuore che nel bicchiere maxi offerto nei fast-food di mezzo mondo di zucchero ne sono nascoste ben 44 bustine!
(http://www.bbc.com/news/health-25132851)

Se riflettiamo sulla nostra appartenenza alla specie Homo sapiens ( ma ci meritiamo questo nome?), apparso sulla terra 200mila anni fa e al consumo di zucchero raffinato, esploso meno di un secolo fa, possiamo facilmente comprendere come il nostro organismo non abbia mai conosciuto una tale abbondanza e disponibilità a poco prezzo di questo componente oggi abituale della nostra dieta.
Così ha fatto molto scalpore l’articolo apparso su Nature nel 2012 a firma Robert Lustig, dal titolo inequivocabile “The toxic truth about sugar” dove si riassume la ‘verità tossica’ in tre punti:
1. il legame evidente fra consumo di zucchero ed amento delle malattie non comunicabili
2. gli effetti dello zucchero sul nostro organismo, simili a quelli dell’alcol
3. l’ampia liberalità nei consumi, per mancanza di regole, soprattutto nelle scuole.
Riguardo ai primi due punti, non si tratta semplicemente di assumere più calorie. Con lo zucchero si modificano profondamente le attività metaboliche, e si può arrivare fino al codice genetico attraverso legami fra il DNA e il fruttosio. Lo zucchero, come l’alcol ed il tabacco, arriva al cervello incoraggiando ulteriori consumi ed inducendo dipendenza attraverso modifiche dei mediatori della fame e della sazietà. Riducendo poi i segnali dopaminergici ci può capitare di non saper più dire basta.
(http://www.connectwell.biz/pdf/comment_truth_about_sugar.pdf)

A dicembre 2014 è entrato in vigore un nuovo regolamento europeo che ha cambiato il modo in cui riportiamo le informazioni sulle confezioni dei nostri prodotti e online. Ora sull’etichetta della Coca-Cola è scritto chiaramente la parola zucchero e la quantità per 100ml paria a 10.6 g. : siamo tutti avvertiti.

Giovanni Peronato

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